Un romantico parco ottocentesco tra storia, arte e archeologia
A pochi passi dalle mura occidentali del Castello Carrarese, Villa Benvenuti si cela tra il verde lussureggiante del suo parco storico, raggiungibile percorrendo il suggestivo Arco del Falconetto e il viale alberato che sale dolcemente tra i cipressi, lungo via Cappuccini.
Oggi la villa è in disuso e in stato di abbandono, ma l’intero luogo conserva un fascino romantico e misterioso, che affonda le radici in secoli di storia, villeggiatura nobiliare e importanti scoperte archeologiche.
Un luogo di villeggiatura tra Cinquecento e Ottocento
Il nome della villa deriva dalla famiglia veneziana Benvenuti, che ne fu proprietaria nella prima metà dell’Ottocento. Prima ancora, la residenza appartenne ai Farsetti, eredi nel 1707 dei Cornaro, una delle famiglie più influenti della Serenissima.
È proprio Alvise Cornaro, celebre mecenate e teorico della “vita sobria”, ad aver scelto questo luogo come rifugio per le sue villeggiature. Nei suoi scritti, lo definiva “il più bel sito dei Colli”. Secondo alcune fonti, qui si trovava la sua casa cinquecentesca – oggi scomparsa – sostituita attorno al 1840 dall’attuale edificio per volontà di Adolfo Benvenuti.
Un parco romantico nel cuore di Este
Il grande parco che circonda la villa venne trasformato a metà Ottocento secondo il gusto romantico inglese, probabilmente su progetto di Giuseppe Jappelli, celebre architetto e paesaggista. Si tratta di uno dei pochi esempi di giardino ottocentesco in ambito urbano ancora conservati nel Veneto.
Originariamente al centro del giardino si trovava una scalinata monumentale incorniciata da filari di cipressi e conclusa in cima da una fontana, oggi scomparsa. Al posto del teatro all’aperto dove, secondo la tradizione, il commediografo Angelo Beolco, detto il Ruzante, intratteneva il Cornaro, si estende oggi un parco silenzioso, punteggiato da alberi secolari e scorci di rara suggestione.
Un sito archeologico nel giardino
Nel 1879-1880, durante alcuni lavori nel parco, emersero numerose tombe preromane, appartenenti alla civiltà dei Veneti antichi. La necropoli di Villa Benvenuti si rivelò subito come uno dei ritrovamenti più significativi del territorio atestino.
I reperti furono trasferiti al Museo Nazionale Atestino, dove ancora oggi sono esposti. Il più celebre di tutti è la straordinaria:
🔸 Situla Benvenuti – un contenitore funerario in bronzo del VII secolo a.C., decorato con scene narrative a rilievo, capolavoro dell’arte venetica e simbolo stesso del museo.
Oggi
Sebbene Villa Benvenuti non sia attualmente visitabile all’interno, il suo parco, l’Arco del Falconetto e le storie che vi ruotano attorno restano luoghi da scoprire per chi ama l’arte, la natura e la memoria storica.
Passeggiare nei dintorni significa ripercorrere secoli di cultura, tra le tracce della villeggiatura aristocratica veneziana, le scoperte archeologiche più importanti della zona e la poesia discreta dei giardini dimenticati.