Il cuore spirituale della città, tra storia antica e arte barocca
Nel cuore di Este, il Duomo di Santa Tecla rappresenta il più importante e antico luogo di culto cristiano della città. Costruito sui resti di un edificio pagano, la sua origine risale probabilmente al IV-V secolo d.C. ed è dedicato a Santa Tecla, martire dell’Asia Minore venerata fin dai primi secoli del Cristianesimo.
Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerose trasformazioni fino ad assumere, a partire dal XVII secolo, il suo aspetto barocco attuale, divenendo uno dei monumenti religiosi più affascinanti del Veneto meridionale.
Le origini e la trasformazione del Duomo
La posizione del duomo, nel quadrante occidentale del centro storico, rivela che l’antico nucleo urbano non coincideva con l’attuale. Qui, probabilmente, sorgeva un tempio romano, poi sostituito dalla prima basilica cristiana. Durante il Medioevo, la chiesa fu più volte ampliata fino a raggiungere cinque navate, con orientamento canonico (abside a est e ingresso a ovest).
A fine Cinquecento, per adeguarsi alla nuova configurazione urbana, l’arciprete Francesco Antonio Fracanzani e l’architetto Vincenzo Scamozzi ne invertirono l’orientamento e ricollocarono la facciata verso la Piazza Maggiore.
Un violento terremoto nel 1688 compromise gravemente la struttura. Si decise allora per una ricostruzione completa, affidata al celebre architetto veneziano Antonio Gaspari, che progettò un edificio in stile barocco dal forte impatto scenografico e simbolico.
Un capolavoro barocco
L’attuale impianto architettonico è unico nel suo genere: tutte le cappelle e gli altari sono orientati verso il centro della pianta ellittica, creando un effetto ottico suggestivo, esaltato dalla profondità del presbiterio e dalla cupola centrale che diffonde luce naturale in tutta la chiesa.
La prima pietra fu posata nel 1690 dal vescovo Gregorio Barbarigo, ma i lavori proseguirono per decenni. La facciata monumentale prevista dal progetto originario, ricca di marmi e statue, non fu mai realizzata.
Tesori d’arte nel Duomo
🎨 Tiepolo e la peste del 1630
Nell’abside campeggia la grande pala d’altare di Giambattista Tiepolo, “Santa Tecla che invoca la liberazione di Este dalla pestilenza” (1759). Con le sue dimensioni imponenti (6,75 x 3,90 m), è considerata uno dei capolavori sacri del pittore veneziano. La scena, intensa e teatrale, unisce drammaticità e luce, e ritrae sullo sfondo i monumenti della Este del Settecento, incorniciati dai Colli Euganei.
🕊 Il Trionfo dell’Eucarestia – Antonio Corradini
Nella Cappella del Santissimo Sacramento, si trova il gruppo marmoreo del “Trionfo dell’Eucarestia”, realizzato da Antonio Corradini, maestro del barocco veneziano. Spicca la straordinaria statua della Fede velata, celebre per l’illusione del velo scolpito nel marmo.
✝ Crocifisso ligneo e gruppo scultoreo
Nella cappella opposta, un imponente Crocifisso in legno di cirmolo di Francesco Terilli (inizi del ‘600) è affiancato da un gruppo marmoreo settecentesco di Bernardo Falconi, raffigurante Maria Maddalena e la Madonna sostenuta da Maria Salome.
🖼 La Quadreria e l’Oratorio di San Valentino
Nelle tre Sagrestie laterali, trasformate in Quadreria del Duomo, si conservano oltre 80 dipinti databili tra il Quattrocento e l’Ottocento. Altre opere si trovano nell’Oratorio di San Valentino, che custodisce le presunte spoglie del santo.
Beata Beatrice d’Este
La principessa diventata santa
Il secondo altare a destra è dedicato alla Beata Beatrice d’Este (1191–1226), principessa della nobile famiglia estense che scelse la vita monastica. Venerata sin dalla sua morte, il suo corpo incorrottibile è conservato in un’urna di cristallo.
Sopra l’altare si trova una pala ottocentesca di Michelangelo Grigoletti, con la Beata Vergine, San Giovanni Battista e Beatrice d’Este.
Ogni anno, il 10 maggio, giorno della sua morte, vengono esposti i paramenti liturgici e gli oggetti personali della beata, straordinariamente conservati nei secoli.
Un luogo da vivere
Il Duomo di Santa Tecla non è solo un monumento religioso, ma anche uno scrigno d’arte, storia e spiritualità, che racconta l’evoluzione di Este e la sua profonda devozione.
Un luogo da visitare, ammirare e sentire.