La Chiesa di Santa Maria del Carmine di Este è una piccola gemma seicentesca ricca di storia e spiritualità. Edificata nel XVII secolo accanto a un convento di frati carmelitani, questa chiesetta testimonia la profonda devozione mariana che, in quel periodo, si diffuse in tutto il territorio dei Colli Euganei. Numerose sono infatti le edicole, le statue votive e le celebrazioni dedicate alla Madonna del Carmine che ancora oggi punteggiano la zona.
La posizione della chiesa non è casuale: sorge nell’antico sito della Restara, un tempo approdo per le barche lungo il canale Bisatto. Si pensa che l’edificio servisse come luogo di sosta e preghiera per i frati in viaggio, diventando presto un punto di riferimento religioso e culturale per l’intera comunità.
Un piccolo gioiello architettonico
L’edificio, oggi sotto la giurisdizione della parrocchia di Santa Maria delle Grazie, presenta una semplice ma elegante pianta longitudinale a navata unica, con soffitto ligneo a cassettoni finemente decorato. L’interno custodisce un bellissimo pavimento in terrazzo alla veneziana, caratterizzato da motivi geometrici a rombi bianchi e rossi, che dona luminosità e raffinatezza all’ambiente.
In fondo alla navata si apre il presbiterio, di forma rettangolare, affiancato da un ambiente secondario sul quale si innalza la torre campanaria. All’interno si trovano anche due confessionali in legno di pregio e due statue raffiguranti San Simone Stock, protettore dell’Ordine Carmelitano, e San Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova.
Tra passato e presente
L’aspetto originario della chiesa era piuttosto sobrio, costruita in pietra e laterizio, con una struttura semplice a navata unica, che in parte è ancora visibile nelle pareti laterali. L’attuale facciata, invece, è frutto di un ampliamento avvenuto nel XVIII secolo. Non è più visibile il prospetto originale, ma quello che possiamo ammirare oggi è il risultato di una trasformazione che ha conferito alla chiesa un aspetto più maestoso. La facciata è arricchita da un frontone classico che conferisce all’edificio un’eleganza che ricorda i templi antichi.
L’ultimo restauro, terminato nel 2015, ha messo in sicurezza il campanile e riportato alla luce la bellezza della facciata.